A causa dei recenti incendi che hanno colpito e devastato il territorio italiano, in particolare il Parco del Vesuvio, si stima siano sono morte oltre 50 milioni di api. Questo è ciò che è emerso da un’analisi di Coldiretti, dopo le segnalazioni ricevute dagli apicoltori dell’area vesuviana. Questa strage è inoltre destinata ad aggravarsi, a causa degli effetti del fumo sugli sciami sopravvissuti, della mancanza di vegetazione e del perdurare del caldo decisamente anomalo. Secondo Coldiretti, i roghi che continuano a danneggiare l’intero territorio nazionale sono un danno economico ed ambientale tale che ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco: anche in questo caso le api potrebbero giocare un ruolo determinante. Una recente ricerca che ha visto coinvolti molti paesi del bacino del Mediterraneo: Libano, Marocco, Tunisia, Algeria Territori Palestinesi e Italia, ha fatto emergere ancora una volta l’importanza delle api nel mantenimento della biodiversità. Dalle osservazioni effettuate e ancora in svolgimento, emerge che la cosiddetta fedeltà ai fiori e la meticolosità con cui le api svolgono l’attività di impollinazione favoriscono in modo importante il ripristino delle aree degradate in seguito a desertificazione per eventi come siccità ed incendi.